L’Arancia del Golfo di Taranto è ottima come snack biologico, naturale e a kilometro zero, adatta a spremute dense per la Vitamina C che previene malattie e influenza stagionale, perfetta per cocktail delle Gravine.
Il Golfo jonico è sormontato da dolci colline che terminano verso il mare, nella piana tra Taranto, Massafra, Palagiano, Palagianello e Castellaneta caratterizzata da alta fertilità, grazie ai residui delle acque canalizzate dalle Gravine del Parco.
Ne derivano frutti unici, colorati di un arancione splendente, molto saporiti grazie al sole e alla fertilità del terreno, oltre alla ottima ventilazione.
L’arancia dolce è il frutto del Citrus Sinensis (L.), Osbeck cv. Navelina, con frutti di grossa pezzatura – forma sferica allungata – buccia di colore giallo – arancia tendente al rosso. Nella parte basale sono presenti talvolta dei solchi, a volte assai marcati. L’ombelico è di dimensioni ridotte, può presentarsi chiuso o aperto. La buccia di spessore medio e grana medio fine. Polpa di colore arancio, di ottimo sapore, di media tessitura e di buona succosità. Succo min. 35% del peso del frutto. Semi assenti. Il prodotto è collocato sul mercato allo stato fresco in cassette di plastica.
Gli agrumi del Golfo di Taranto sono da sempre commercializzati allo stato fresco. Alcuni riferimenti storici sono attinenti anche all’età media degli impianti di agrumi che superano i 25 anni. Nel catasto agrario del 1929 risultavano coltivati ad arancio nei comuni di Taranto, Palagiano, Castellaneta, Massafra rispettivamente 22, 13, 9 e 6 ettari.
Fonti: Atlante dei Prodotti Tipici Agroalimentari di Puglia, ed. Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo Rurale
Pingback: Possibilmente, arance - Lo Sbuffo